Confermatissimo DS del Calcio Montagnana, noto apprezzatore dei Settori Giovanili, convinto fermamente della necessità di instaurare la linea verde nelle Prime Squadre: l’identikit di Romeo che ci ha concesso qualche domanda in vista della nuova stagione. 

Romeo, come figura di riferimento per la nostra società, non posso risparmiarti la domanda di rito: come hai vissuto personalmente questo periodo storicamente senza precedenti? 
“Male, malissimo: un silenzio assordante. Una situazione impensabile, che ci ha condizionato e ci condizionerà, a mio modo di vedere, per molto tempo. La sosta forzata ha di fatto bloccato rapporti, confronti sportivi e non.”

Che valutazione ci puoi dare sulle conseguenze negative che impatteranno sul mondo dello sport a livello dilettantistico a causa del lungo stop causa pandemia?
“Sotto l’aspetto economico, sicuramente peserà molto sulla tenuta del sistema e sulla capacità di un gran numero di associazioni di reggere l’urto dei mancati introiti da sponsor e pubblico, tenendo conto alle spese di gestione correnti le società hanno sostenuto enormi sforzi economici al fine di garantire la massima sicurezza negli impianti. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, lo stop forzato del campionato 2019/2020 ha decretato una classifica falsata nei valori; il 2020/2021 non fa testo. Ritengo comunque che lo stop forzato abbia penalizzato oltremodo i ragazzi dei settori giovanili, che hanno perso quel punti di riferimento che gli permetteva di evadere dallo stress e ansie quotidiane, limitandone la loro formazione atletica e relazionale”.

Sei stato l’artefice principale di uno storico cambio di rotta riguardo al progetto Prima Squadra, con una decisa virata verso la linea verde e i giovani uscenti dal settore giovanile rossonero. Seppur limitata ai tre mesi prima dello stop, come giudichi il lavoro svolto da mister Pirocca?
“Perdonami, ma non voglio meriti che non ho. Io sto semplicemente raccogliendo i frutti di un progetto a media scadenza approvato dal Direttivo ma soprattutto dal grande lavoro svolto da Francesco Barbieri, Responsabile della Scuola Calcio, e dai suoi collaboratori, in primis Gianmarco Galante. Per quanto riguarda mister Pirocca, la valutazione non può che essere positiva: si è gettato a capofitto nella nuova esperienza con la professionalità che lo contraddistingue e con tanta umiltà.”

Ritieni che il Mister abbia applicato appieno la linea societaria di valorizzare i nostri giovani?
“Sicuramente si. Mauro [Pirocca] ha sposato e rispettato in pieno il progetto del Montagnana calcio. Il Mister era alla sua prima esperienza alla guida della Prima Squadra, ma nel breve lasso di tempo che ha avuto a disposizione ha dimostrato di essere all’altezza e di avere tutte le carte in regola per centrare l’obiettivo prefissato”.

L’ufficializzazione del rinnovo di Pirocca di fatto conferma l’ottimo lavoro che stai facendo come Direttore Sportivo da parte della Società. Quali idee stai portando avanti per la stagione 2020/2021?
“Il blocco dei campionati ha parzialmente rallentato il programma di inserimento dei giovani del vivaio: Allievi e Juniores hanno perso di fatto un anno e mezzo di maturazione atletica e tecnica. Tuttavia, dopo una attenta analisi fatta con il Mister e con Francesco Barbieri, continueremo con le stesse linee guida dell’annata precedente contando di aggregare alla Prima Squadra altri quattro ragazzi provenienti dalla Juniores, che porterebbe la rosa ad avere 17 giocatori maturati nel nostro settore giovanile. Per completare l’organico, come sempre cercheremo degli atleti complementari al nostro Progetto.”

Conoscendo la tua filosofia globale del calcio dilettantistico, vorrei che come Direttore Sportivo la esponessi pubblicamente, per chiarire con quali criteri vengono osservati i giocatori , tecnici e soprattutto i principi fondamentali, oltre alle capacità calcistiche, che permettono ad un giocatore di entrare nel tuo radar.
“Secondo me un giocatore dilettante dovrebbe giocare per la passione e apprezzare la società che gli mette a disposizione il materiale sportivo, un campo curato e spogliatoi puliti. Purtroppo accade anche l’esatto contrario, colpa solo ed esclusivamente di dirigenti che a mio avviso non sanno dare il giusto significato alla parola dilettante e il giusto valore al denaro. Premesso questo, penso che i criteri di ricerca siano comuni a tutte le società: si cerca di ricoprire i ruoli dove l’organico è deficitario e in questi i migliori talent scout sono i ragazzi della rosa che ti indicano i nomi di giocatori loro amici. Oggi i ragazzi sono molto inclini a seguire un amico, specie se le considerazioni sulla società di appartenenza sono positive. Un giocatore per me deve dimostrare di essere maturo, educato e da esempio per i più giovani: sono requisiti che ritengo fondamentali per fare parte del nostro gruppo. Chi riesce a far parte di questi colori, deve ritenersi in posizione di avere un privilegio e deve in ogni momento sportivo dare il massimo per rappresentare al meglio l’ACD Montagnana calcio.”

GRAZIE ROMEO!
FORZA MONTAGNANA