Raggiunto ai nostri microfoni, mister Simone Ramaro ci descrive la sua emozione nell’essere uno degli istruttori più longevi del Progetto Scuola Calcio Montagnana. Cinque domande per i nostri lettori.

Simone, sei uno dei veterani di questo gruppo. Eri presente il primo giorno di assegnazione del titolo Scuola Calcio e sei tutt’ora nel gruppo istruttori: quali sono state per te le tappe più significative, guardando indietro di ben cinque anni?

“Pur essendo come dici tu “veterano“, sono anche uno di quei istruttori della famiglia del Calcio Montagnana con meno esperienza sul campo. Quindi ho ancora molta strada da fare. Detto questo, se mi guardo indietro di cinque anni, senza possibilità di essere smentito, posso sicuramente affermare che il salto di qualità fatto è stato notevole. Siamo in pochissimo tempo passati da semplice settore giovanile di una squadra dilettantistica ad essere considerati, soprattutto dagli addetti ai lavori, una realtà che si sta consolidando anno per anno nel mondo delle Scuole Calcio certificate”.

Hai iniziato ad allenare, seppur giovane, dopo una lunga carriera come calciatore. Di questa tua esperienza come giocatore, cosa porti con te e cosa cerchi di trasmettere ai ragazzi dell’attività di base?

“Qui se mi permetti devo fare una premessa, dei ringraziamenti. Alla società Montagnana che mi da la possibilità di essere qui, e soprattutto a mia moglie che mi ha convinto a intraprendere questa strada, che spero sia ancora molto lunga. Le cose che sicuramente voglio trasmettere ai ragazzi e che mi porto dietro da quando giocavo sono due: rispetto per compagni e avversari in primis e poi, non posso nasconderlo, la grinta e la voglia di migliorarsi”.

Quest’anno sarai ancora alla guida di una squadra dell’attività di base. Ma c’è un allenatore dei grandi palcoscenici a cui fai riferimento come filosofia, metodo e comunicazione?

“Ti dirò, non mi sono mai posto la domanda. Comunque so per certo che amo quegli allenatori che mettono tutto loro stessi, durante gli allenamenti (io vado a casa più stanco di quando mi allenavo io) e che escono stremati dalla partita come se l’avessero giocata in prima persona. Ora che ci penso il nome che posso farti è quello del Cholo Simeone”.

Dal punto di vista dell’insegnamento  e della metodologia, su cosa ti piace lavorare e qual è il punto forte delle tue sedute?

“Mi piace cercare di dare intensità alle sedute. E’ una cosa a cui tengo particolarmente. Sono del parere che per raggiungere dei risultati, bisogna sempre tirar fuori il 100% di quello che si può dare. Se parliamo a livello tecnico-tattico, utilizzo molto esercitazioni situazionali, come penso facciano la maggior parte degli istruttori”.

Un augurio per la stagione che sta per iniziare, a te ma anche a tutto il movimento calcistico. Cosa ti aspetti di trovare a giugno 2021?
“Parto dal presupposto che sono uno che vede il bicchiere mezzo pieno (volevo usare la parola positivo, ma in tempo di covid è meglio evitare). Sono sicuro che questa stagione si svilupperà nel modo più normale possibile. L’augurio che faccio a tutti è che ci sia tanto divertimento, rispetto, gioia di stare assieme, e che si possa correre ad abbracciarsi dopo magari un bel goal. L’ augurio che invece mi faccio è quello di riuscire a trasmettere ai miei ragazzi tutta la voglia e la passione che ho per questo meraviglioso sport. Forza Montagnana!”
Per ACD Montagnana
Simone Ramaro
Istruttore Pulcini 2010